Osservare e ascoltare. Riconoscere e affrontare le lacune e i rischi sistemici, punire gli abusi e impedirne l’occultamento.
Molte istituzioni ecclesiastiche si sono attivate da tempo per rielaborare quanto accaduto e per adottare misure preventive contro il rischio di violenza sessuale. Tuttavia, il progetto pilota indica che vi è ancora tanto lavoro da fare.
La CVS, la RKZ e la KOVOS hanno definito ulteriori provvedimenti a livello nazionale, per andare avanti con la rielaborazione e affrontare le lacune istituzionali:
In tutta la Svizzera devono essere creati servizi professionali affinché le vittime possano segnalare gli abusi: nei prossimi mesi si procederà a esaminare diversi modelli di servizi di segnalazione nazionale indipendenti per le vittime e gli informatori; successivamente, si procederà a realizzarli. Inoltre, le strutture di segnalazione già presenti in seno alla Chiesa devono essere esaminate da professionisti e, in seguito, ulteriormente sviluppate sulla base di standard comuni.
Nel quadro della loro formazione, i futuri sacerdoti, i diaconi permanenti, i membri degli ordini religiosi e altri operatori pastorali devono sostenere colloqui psicologici standardizzati: i seminari, i noviziati e i centri di formazione per operatori pastorali condurranno un esame psicologico standardizzato a livello nazionale dei futuri sacerdoti, dei diaconi permanenti, dei membri degli ordini religiosi e di altri operatori pastorali.
Saranno introdotti standard minimi per la gestione dei fascicoli del personale e per la trasmissione di informazioni rilevanti sui collaboratori ecclesiastici, conformemente alla legge sulla protezione dei dati vigente: questi standard sono rivolti alle diocesi, agli ordini religiosi, alle organizzazioni di diritto ecclesiastico e ad altri enti ecclesiastici che si occupano di personale.
I membri di tutte e tre le committenti si impegnano a rispettare nuovi principi di base per il trattamento degli atti di abuso: in base a un accordo redatto su base volontaria tutti i responsabili ecclesiastici a capo di diocesi, organizzazioni ecclesiastiche cantonali e ordini religiosi dichiarano che non distruggeranno più alcun documento esistente relativo ai casi di abuso o che ne documentano la gestione. Ciò significa che anche la norma del Codice di diritto canonico che prevede di distruggere regolarmente documenti degli archivi e degli archivi segreti (can. 489 § 2 CIC) non sarà più applicata relativamente a tali documenti.
La ricerca proseguirà con un progetto triennale successivo 2024-2026: già a giugno 2023 la CVS, la RKZ e la KOVOS hanno deciso di proseguire la collaborazione con il Seminario storico dell’Università di Zurigo, conferendo a quest’ultimo l’incarico di svolgere un ulteriore progetto di ricerca 2024-2026 del costo di 1,5 milioni di franchi. Le informazioni aggiuntive sono stati pubblicati all'inizio del progetto, nel gennaio 2024.
La SBK, la RKZ e il KOVOS stanno dialogando con le organizzazioni interessate per concretizzare l’attuazione di quanto stabilito.
Risorse messe a disposizione per attuare le misure
La CVS, la RKZ e la KOVOS hanno stanziato 1,5 milioni di franchi per l’attuazione del progetto di ricerca 2024-2026 e 1 milione di franchi per le ulteriori misure definite. Pertanto, a partire dal prossimo anno saranno disponibili risorse finanziarie per professionisti, consulenze esterne e incarichi necessari all’attuazione delle misure stabilite.